sabato 15 dicembre 2007

Ansia (from my book décadence-introverse images)

Il cuore dilaniò l’incoscienza nell’attesa di un’ebbra incostanza di formalismo etnico
denigrai la truce emarginazione di un sogno immortalandolo con il fuoco labile & cancerogeno di una sigaretta.
;visus;
Il fumo non fece altro che spandersi nella macchina, vorticosamente, tra i finestrini & il mondo circostante inflazionando sommessamente la cenere concitante dei miei gesti.
Non ebbe affatto un effetto terapeutico anzi accentuò il mio trasgredire alla normale fisionomia dell’ora cosa molto sconcertante per colui che era attento al minimo particolare.
Giunsero in una grigia nube di ipocrisia anche in ritardo le loro facce erano inaccettabili in quella determinata sede quasi volessi cancellarle ritagliai uno spazio di suscettibile macchinazione.
Un sorriso invase la mia sordida insolenza non appena vidi lei incerta se salutarmi calorosa o meno
-era un suo difetto-
non lasciava trapelare le proprie apparenze se non da chi voleva lei.
La sua amica era perplessa nel percepire ciò che stava accadendo fu come una coincidenza, legata ad un lampo di genio, salii in macchina.
Chiacchierammo animatamente riflettendo insanamente la falsa luce marginale del mito materia divenuta la cosa fu molto cupa.
Ci ritrovammo a gradire un sordido & occasionale involucro di sostanza
facendo finta di non notare la nuova arrivata
mentre lei dall’alto del suo turpiloquio
lacerava lenta & greve la sostanza del mio essere.
Nei miei sogni era lei la chiave.






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