mercoledì 23 dicembre 2009

Non basta un bel pacco per fare un buon libro


Pensavo che Steinbeck si riferisse al pacco, quello nei pantaloni, nel senso di coglioni per scrivere. Invece ho frainteso.
Lascio comunque l'articolo.

Già nel 1951 l'autore di «Furore» criticava «l'era del packaging», il prevalere della confezione sul contenuto e l'uso mediatico dello scrittore che in tv deve esporre il suo privato
JOHN STEINBECK
John Steinbeck, l’autore di Furore e Uomini e topi, scrisse a inizio Anni 50 questi Appunti sparsi e ribaldi sui libri inediti per l’Italia, che si rivelano oggi più che mai attuali. Uscirono nel 1951 in The Author Looks at Format, a cura di Ray Freiman, American Institute of Graphic Art. Li pubblica ora l’editrice Alet, nella traduzione di Fabio Zucchella, in una plaquette fuori commercio offerta ai librai come dono natalizio. Ne anticipiamo qui alcuni passi.

Questa è l'era del packaging. Tutto ha un packaging, una confezione: dagli animaletti impagliati e vestiti alle locomotive. E attraverso un processo lento e costante, l'involucro sta diventando più importante del contenuto. Cosa inevitabile, visto che l'acquirente moderno compra merce confezionata.

I libri americani sono delle confezioni, e immagino che le stesse regole usate per le pillole e per il cibo in scatola debbano applicarsi anche ai libri. Pare ormai assodato che se tu metti delle pillole identiche in due scatole di diverso colore, una gialla e una bianca, la gente comprerà quella gialla.

Abbiamo tre tipi di confezione per i libri: quella che attrae come un fiore attira gli insetti, quella che sancisce la loro profondità con copertine austere e noiose (perché in genere la profondità viene ritenuta noiosa) e infine quelle che grazie all'illustrazione in copertina indicano o mentono a loro riguardo. In ogni caso, si tratta dello stesso meccanismo utilizzato per catturare le mosche.

In generale gli editori pensano che se a un libro di mezzo chilo ne viene accostato uno di un chilo, l'articolo più pesante è quello più desiderabile. È il medesimo istinto grazie al quale ogni ragazzino prima o poi scambia il suo dieci cent d'argento per un nichelino da cinque. I libri spessi e pesanti sono più richiesti di quelli leggeri e sottili, indipendentemente dal contenuto.

Questo fatto una volta mi ha spinto a dare un paio di consigli ai miei editori, i quali stupidamente non li hanno seguiti. Se venissero usate copertine di piombo, il problema del peso sarebbe risolto. E se i libri venissero stampati su fette di pane di segale, sarebbero molto più spessi. Inoltre, un libro fatto di pane risolverebbe due problemi. Il lettore non perderebbe mai il segno perché mangerebbe le pagine man mano che le finisce; si ovvierebbe anche all'inconveniente del mancato guadagno per un libro dato in prestito. Perché alla gente piace davvero mangiare mentre legge. Qualche anno fa, in una biblioteca pubblica di Birmingham, in Inghilterra, venne calorosamente richiesto a tutti gli iscritti di non usare come segnalibri il bacon o l'aringa affumicata, perché il grasso avrebbe impregnato le pagine e l'odore avrebbe potuto essere repellente per i futuri lettori. Ho la sensazione che l'arte della rilegatura non sia stata adeguatamente sfruttata... per esempio incollando sul retro della copertina delle bustine di cellophane ripiene di marmellata di arance o di pâté di fegato d'oca. [...]

Il libro in quanto tale ha assunto il proprio carattere magico, sacrale e di autorevolezza in un'epoca in cui c'erano pochissimi libri, e quei pochi erano posseduti da persone estremamente ricche o colte. Allora il libro era l'unico modo che aveva la mente di abbandonarsi a luoghi lontani e a pensieri elevati. Si poteva uscire da se stessi soltanto tramite il talismano del libro. Ed è una cosa meravigliosa il fatto che anche oggigiorno, con la concorrenza dei dischi, della radio, della televisione e del cinema, il libro abbia mantenuto la propria natura preziosa. Un libro è qualcosa di sacro. Un dittatore può uccidere e massacrare la gente, può sprofondare ai peggiori livelli di tirannia e per questo essere odiato, ma quando vengono bruciati i libri assistiamo alla forma suprema di tirannia. E questo non possiamo perdonarlo. L'uso del libro come mezzo di propaganda è più potente ed efficace di qualsiasi altro medium. Una trasmissione ha una certa autorevolezza, ma un libro non mente. La gente non si fida automaticamente dei giornali. Ma automaticamente crede ai libri. È strano, ma è così. Da quelle parti del mondo sottoposte a rigidi controlli e a censura ci arrivano messaggi con i quali non si chiedono radio, giornali o opuscoli. Invariabilmente chiedono libri. Credono nei libri pur non credendo a nient'altro. Ed essendo tutto ciò vero, mi domando come mai i governi non usino i libri più spesso di quanto non facciano. Un libro viene protetto e fatto circolare. È rarissimo che un uomo distrugga un libro, a meno che non lo odi veramente. La distruzione di un libro è una sorta di omicidio. E vista la tendenza sempre maggiore a censurare e a controllare la gente per il suo bene, i libri sono l'unica forma di espressione che ancora vi sfugge. Un quadro può essere tagliato a strisce, ma una qualunque forma di restrizione imposta a un libro viene combattuta fino alla morte. [...]

Mi interrogo continuamente sul futuro dei libri. Possono continuare a competere con forme espressive rapide, economiche e facili che non richiedono la lettura o il pensiero? Io devo dire di sì, o che alcuni di essi tentano di fare proprio quello. Al giorno d'oggi ci sono tantissimi libri che vengono scritti avendo in mente il cinema. Si dice che certi editori non stampino libri che non abbiano la potenzialità di essere venduti al mondo del cinema. In molti casi anche lo scrittore viene considerato in parte scrittore e in parte venditore. Dovrebbe starsene in una libreria a etichettare il suo prodotto con il proprio nome. Dovrebbe partecipare agli spettacoli televisivi e diventare una scimmia ammaestrata. Dovrebbe esporre la propria vita privata, sessuale e i propri muscoli, perfino i peli del proprio corpo, agli sguardi adenoidei dei suoi potenziali lettori. Si dice che deve lasciar perdere la scrittura, se non intende fare questo genere di cose. Che è un asociale, se si rifiuta di far pubblicare sulle pagine patinate di una rivista illustrata le fotografie che lo ritraggono quando fa colazione, o quelle della moglie (o delle mogli).

Io non credo che un libro possa competere con i suoi rivali sul loro terreno d'azione. D'altra parte, neppure loro possono competere con il libro nel suo specifico terreno d'azione. All'infuori della musica, nessun'altra forma espressiva è in grado di «incoraggiare la mente e le emozioni». Non si può pensare a un film come a qualcosa di così personale come un libro che si ama. Nessuno spettacolo televisivo è un amico così come è un amico un libro. E nessun'altra forma espressiva, sempre all'infuori della musica, stimola la partecipazione del destinatario come un libro.

© 2002, Elaine Steinbeck e Thomas Steinbeck All rights reserved
© 2009 Alet edizioni

(fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 19 dicembre)

venerdì 18 dicembre 2009

For Lovers



Video che lascio solo per la mia viscerale passione per Parigi. Musicalmente ne sono rimasto molto deluso.

domenica 6 dicembre 2009

Pete Doherty & Deutschland, Deutschland über alles

Durante la sua performance ad un festival a Monaco di Baviera, il 30enne cantante inglese ha intonato la prima strofa della “Canzone della Germania”.
Un gesto carino, se non fosse che quelle parole (“Deutschland, Deutschland über alles”) sono state dichiarate fuori legge dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in quanto inno della Germania nazista. Nessuno dei presenti ha gradito la citazione e l’esibizione di Doherty, trasmessa per l’altro via radio, è stata fermata dopo appena cinque canzoni.Andate al minuto 2:38.

giovedì 3 dicembre 2009

Segreti di Famiglia

Miglior film visto negli ultimi dieci anni.
La differenza tra la merda che ci propinano oggi in Italia - non voglio fare nomi - e il genio di Francis Ford Coppola.

mercoledì 2 dicembre 2009

Materiale inedito dei Pink Floyd restaurato



Amanti dei primi Pink Floyd - quelli di Syd Barrett in fase di piena creativa e di Roger Waters non ancora megalomane - una buona notizia. Sono state infatti restaurate dalla British Film Institute le registrazioni di un paio di puntate di Top Of The Pops, celebre programma televisivo condotto da Alan Freeman, in cui i Floyd sono stati ospiti il 6 e il 27 luglio del 1967. Il materiale danneggiato raccoglie una performance di See Emily Play - uno dei primi singoli della band - e sarà proiettato al Southbank di Londra in anteprima nel corso del festival Missing Believed Wiped, il prossimo 9 gennaio.

Fonte:Rolling Stone

sabato 21 novembre 2009

First Avenue, Hollowblue featuring Dan Fante



Ho avuto il piacere di ascoltarli ieri sera dal vivo. Di solito in Italia mi capita di ascoltare sempre gruppi scadenti, ma sono rimasto piacevolmente sconvolto da questa band, sopratutto dopo aver saputo che hanno collaborato con Dan Fante.
Un saluto a Sarah Mayer.

Forse un mattino andando in un'aria di vetro

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

5 Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

[dai Ossi di seppia, 1925]

Eugenio Montale

venerdì 20 novembre 2009

Nuovo album per gli Interpol previsto nel 2010




In una intervista rilasciata recentemente hanno dichiarato che l'album uscirà nei primi mesi del 2010.
La novità è che il sound sarà un qualcosa che sarà strettamente collegato al loro album di debutto del 2002: 'Turn On The Bright Lights'.
"The new record falls back towards the first," he told Paste Magazine. He added: "In trying to move forward, there was an unspoken realisation that you can’t let go of your sonic-defining tag."
Although a release date, title or tracklisting is still yet-to-be announced, Forgarino also revealed how the band had reverted back to their early sound.

"There was an effort in Daniel [Kessler]'s guitar tone; he rediscovered it playing in his loft space for a year without anybody," he explained. "The quality of that tone, played in a big room, is just beautiful. It creates an atmosphere."

Meanwhile, Interpol frontman Paul Banks is set to play just two UK shows in December as Julian Plenti. Performing in Manchester and London, the shows are in support of his debut solo album 'Skyscraper' - which was released earlier this year.

giovedì 19 novembre 2009

Ex-Oasis Liam Gallagher reveals solo album plan - video

Liam Gallagher has revealed plans to start recording his first solo album in the New Year.

The ex-Oasis frontman said he has been demoing a host of new tracks with fellow ex-Oasis members Gem Archer, Andy Bell and Zak Starkey in a new MTV Italy video interview.

Gallagher said he was a "million per cent" confident the new songs were better than anything his former band have done.

"We've been demoing some songs that we've had on the quiet," he said. "After Christmas we might go in the studio and record it and hopefully have an album out in July.

"We'll do it in a different kind of way now. I'll try and reconnect with a new band, new songs and I'm feeling confident about the songs. I'm feeling a million per cent confident that they could be better than Oasis."

The singer also admitted that he still thinks a lot of his brother Noel, and said he was sad to see his old band split.

"I love him [Noel] to bits but we just don't get on," he explained. "Me and our kid have never been that close anyway. Alright, we were in the band but we kept ourselves to each other, he'd do his thing and I'd do my thing, I've got my friends, he's got his friends.

"We'd only sort of hang out when we were on tour. We didn't have a solid relationship, but we both thought Oasis was great."

Gallagher also said he is continuing to promote his clothing range Pretty Green, with a view to opening a store in the UK next year.

"Music is where it's at," he added. "Music is first, clothes are second. If it all goes well hopefully we can maybe get a shop in London. If it goes really well we'll get a shop in Italy. I want it to be all over the world."

Gallagher's comments come just days after he said he will play his first solo gig in a couple of months.



Staremo a vedere. Io penso che senza Noel, Liam abbia ben poco da dimostrare.
Come precedentemente annunciato da me, prima che gli Oasis si sciogliessero e venisse resa pubblica la notizia, non penso che Liam possa farcela.
Nell'intervista parla di una nuova linea di abbigliamento - ha ormai perso quel carisma da rockstar che lo contraddistingueva, gli anni passano per tutti - e di queste nuove tracce che vorrebbe far uscire a Luglio. Se volete il mio modestissimo parere, sarà solo roba commerciale, un sound creato ad hoc per infilarsi nelle tasche ancora qualche soldo. Parliamoci chiaro, in questi Anni Zero, sono poche le band che si sono veramente contraddistinte per genio e follia, che è poi quella l'anima evanescente del rock'n roll. Vedo solo pallemosce che cantano, mezzi finocchi coi capelli lunghi e ciglia imbrattate di rimmel con una chitarra in mano. Si vede che non vengono dalla strada e che sono guidati dalle varie stronze etichette musicali soltanto per fare soldi.

martedì 10 novembre 2009

Flux magazine

Sull'ultimo numero di Flux magazine potete trovare l'intervista a Dan Fante scritta da Ben Myers, sul suo nuovo romanzo 86'd in uscita a breve per la Harper Perennial

mercoledì 4 novembre 2009

FertiliLinfe -5

Nel numero -5
di FertiliLinfe, trimestrale entropico di letteratura, arte e cultura, diretto da Roberto di Pietro, potete trovare tre miei testi.

sabato 19 settembre 2009

Rock museum - Munich - Olympiaturm, agosto 2009

Ho dimenticato le foto che sono state scattate questa estate al museo del rock di Monaco. Enjoy. La torre era alta 290 m e io come tutti sanno soffro di vertigini. I gradi erano ventinove e all'ombra. Ho cazzeggiato qualche secondo davanti l'entrata, ma da vero ignorante e cafone che sono non sapevo che al suo interno fossero celate tali meraviglie. In fin dei conti ammirare certi cimeli in foto o dietro un vetro è la stessa cosa. Non è vero. Immagino sia una scusa che io conferisco al mio inconscio per non soffrire. Comunque. Così. Da vero coglione, con le sigarette arrotolate sulla manica della maglietta,come un carcerato, ho abdicato l'entrata. Di fatto la faccia da cazzo che potete ammirare in controluce sul vetro delle foto è quella di un mio amico ardimentoso che sprezzante del pericolo si è avvenurato sulla suddetta torre - la brucerei - e ha goduto come un porco nel fotografare con acribia il corpo adusto di David Bowie.



















mercoledì 16 settembre 2009

Jim Carroll 8/1/1949 - 9/11/2009


Jim Carroll
8/1/1949 - 9/11/2009



NEW YORK

Jim Carroll, musicista e poeta diventato famoso per il libro ''The Basketball Diaries'' e per il suo ruolo di spicco all'interno della scena punk rock newyorchese, e' morto sabato scorso stroncato da un infarto nella sua casa di Manhattan. La notizia della sua morte e' stata annunciata dalla ex moglie, Rosemary, al New York Times. Carroll, che aveva 60 anni, racconto' la sua travagliata adolescenza di promettente giocatore di pallacanestro all'interno di una scuola privata dell'Upper West Side, dove gia' all'eta' di 13 anni era dipendente da eroina e si prostituiva all'interno degli ambienti gay. La sua autobiografia fu pubblicata nel 1978 e ne fu tratta una versione cinematografica nel 1995 con protagonista Leonardo Di Caprio (in Italia il film usci' con il titolo ''Ritorno dal nulla'', mentre il libro e' stato pubblicato con il titolo ''Jim entra nel campo di basket''). Poeta e autore di grandi canzoni, e' stato il leader della Jim Carroll band, il cui album d'esordio, ''Catholic Boy'' del 1980, ebbe un grande successo negli Stati Uniti. la canzone piu' famosa di quel disco, ''People Who Died'', era dedicata a tutti i suoi amici morti prematuramente di droga e fu inclusa nella colonna sonora di ''E.T.'' di Steven Spielberg. ''L'ho incontrato nel 1970 e gia' allora era riconosciuto universalmente come il miglior poeta della sua generazione'', ha ricordato Patty Smith. ''Il suo lavoro era bellissimo, sofisticato ed elegante''. Carroll e' stato grande amico di alcune delle piu' grandi personalita' della musica e della poesia degli anni settanta, come la Smit, Keith Richards e il poeta beat Allen Ginsberg, suo grande ammiratore e spesso compagno di letture pubbliche. Nel 1970 Jim ha lavorato anche alla Factory di Andy Warhol, coollaborando con l0'allora leader dei Velvet Underground Lou Reed e con il fotografo Robert Mapplethorpe.

mercoledì 9 settembre 2009

Ipso Facto







Quattro ragazze di Southend che, prima ancora di pubblicare alcunchè, avevano già guadagnato l’attenzione della stampa specializzata e dei più importanti Club Indie inglesi (White Heat, Exp. Circle Club), che le hanno volute subito sui propri palchi. Il 22 ottobre hanno debuttato con il loro primo singolo "Harmonies" su Disc.Error Recordings. La nota web zine “Drowned In Sound” ha descritto la loro musica come una sorta di psichedelia monocromatica dalle tinte noir, che trae ispirazione da band come Stranglers, Sonic Youth, Can o Velvet Underground. Chitarre stridenti e linee di organo spettrali incidono atmosfere sinistre in cui la voce della cantante/chitarrista Rosalie Cunningham disegna ammalianti spirali melodiche. Un’ immagine decisamente caratterizzante basata su un look retrò/vittoriano è senza dubbio un’altra peculiarità di Ipso Facto che, anche per il mood dalle fogge ‘horror’ che si respira nei loro brani, sono state anche paragonate ai loro amici The Horrors. Le quattro inglesine si candidano quindi a diventare nuovo fenomeno di culto per gli estimatori del versante Indie/Art Pop. In attesa dell'imminente e attessissimo album (fate caso al numero di ascolti giornalieri sulla loro pagina myspace per farvi un'idea) saranno in tour in Italia tra marzo e aprile 2008. www.myspace.com/ipsofactomyspace









fonte: musicclub.it

mercoledì 2 settembre 2009

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"La vita è un dono dei pochi ai molti: di Coloro che sanno e che hanno a Coloro che non sanno e che non hanno".

venerdì 24 luglio 2009

Crisis - the political side of punk


Crisis started out in the late 70s with the rise of the British hardcore punk movement. They were at the forefront of the political take on punk, all of their songs being about the state of the UK and its government and anti Nazism (which will get interesting). They would release several singles, EPs and an LP. They were very comparable to and probably were on the bill with bands like Warsaw, UK Decay, The Royal Family (Dave Roberts), and numerous Crass camp bands. There was a re-release of their 7" and EP material on CD some years ago.

They took a different approach to punk, while the music was still aggressive, it was rhythmic, structured, and poetic - not merely powerchord thrash. After their split, Luke Rendall went on to Theatre of Hate, and Lester Jones played with Carcrash International (Dave Roberts/Sex Gang Children) and Quick Gas Gang (Andi Sex Gang), but most notably, Tony Wakeford and Douglas Pierce went on to form Death In June. The Death In June song "All Alone In Her Nirvana" was written by Doulas and Tony as a Crisis song. DIJ was one of the most acclaimed and collectable bands in a genre that escapes definition other than some sort of brilliant mix of apocalyptic folk gothic punk, with experimental elements using non traditional sounds and instruments. Their peers were bands like Psychic TV, Current 93, and Throbbing Gristle. Tony Wakeford split and created Sol Invictus a bit after his involvemnt with DIJ.

Political punk rockers, Crisis. Douglas Peirce/Tony Wakeford, Death In June. Luke Rendall, Theatre of Hate.


After Crisis, bands Death In June, Sol Invictus, and others came from the wreckage. The funny thing is, Crisis began as a dramatically anti-fascist band, but as time progressed, the members increasingly romanticized German WWII imagery and themes and the line between fascism blurred, DIJ often being referred to by those not in the know as a straight on Nazi band. The Crisis song "White Youth" was even at one point taken at face value by a member of the music press who didn't bother to listen to it. On a side note, the same thing happened and still happens with Black Flag's "White Minority", by those who don't know the song was sung by a Hispanic singer! The meaning behind Death In June's image is a whole other issue, which is well addressed in the book "Misery and Purity".

www.myspace.com/crisisuk

lunedì 4 maggio 2009

Dead Weather

Nuova superband per Jack White.
Il cantante e chitarrista degli White Stripes, che già aveva dato vita al gruppo The Raconteurs, ha formato The Dead Weather, progetto al quale prendono parte la frontwoman Alison Mosshart (The Kills), Jack Lawrence (anch'egli componente dei Raconteurs) e Dean Fertita (Queens of the Stone Age).
La band ha già iniziato i lavori di registrazione di un album, dal titolo "Horehound", che sarà in vendita nel mese di giugno, mentre il loro primo singolo "Hang You From The Heavens" ha già fatto il suo debutto online accompagnato da un videoclip.
La band ha già un sito web, dove potete anche ascoltare la cover del brano di Gary Newman "Are Friends Electric?" realizzata da White e soci.

dead weather Pictures, Images and Photos





venerdì 3 aprile 2009

La SHARIA

LONDRA - Lei urla per il dolore, disperata e impaurita: «Vi prego, fermatevi!». Ma loro non hanno nessuna pietà: un uomo le tiene bloccati i piedi, un altro la testa e un terzo la colpisce con la frusta. Per 34 volte. Un colpo dopo l'altro, davanti ad alcune decine di persone che assistono alla scena: la fustigazione pubblica inflitta a una giovane di 17 anni da un gruppo di talebani. L'episodio, avvenuto nella Valle di Swat, in Pakistan, è stato però ripreso con un cellulare ed è finita sul web.

LA SHARIA - Fustigazione per chi ha rapporti sessuali fuori dal matrimonio, taglio della mano per i ladri e lapidazione degli adulteri sono le pene introdotte nel sistema giudiziario della Valle di Swat, distretto della provincia pakistana della frontiera nord-occidentale, dove da circa un mese è in vigore la sharia (legge islamica), in base all'accordo di pace stipulato tra il governo e i talebani cosiddetti 'moderati'. Raggiunto al telefono, Muslim Khan, il portavoce dei talebani di Swat, ha rivendicato il diritto a fustigare la giovane in base alla sharia. Khan ha dichiarato che «la ragazza è uscita di casa con un ragazzo che non era suo marito, per questo abbiamo dovuto punirla» e ha concluso che «ci sono limiti che non possono essere oltrepassati».

guarda il video:
http://video.corriere.it?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_d702b260-204a-11de-9058-00144f02aabc&vxBitrate=300

venerdì 13 febbraio 2009

D'you know what i mean

Scendo dal treno tutto solo all'alba, torno nel buco da dove sono nato / il sole nel cielo non ha aperto gli occhi su di me / il sangue sui binari deve essere mio / l'idiota è sulla collina e io mi sento benissimo / non guardarti indietro perché sai quello che potresti vedere. / Guarda nel muro dell'occhio della mìa mente / penso di saperlo, ma non so perché / le domande sono le risposte di cui potresti avere bisogno / arrivare nei guai, andartene con stile / non sono bello ma solo il bambino di qualcuno / nessuno può darmi l'aria che è mia da respirare. / Ho incontrato il mimo creatore e l'ho fatto piangere / e sulla mìa spalla
mi ha chiesto perché / la sua gente non vuole volare attraverso la tempesta / io gli ho detto «senti amico, loro non sanno nemmeno che sei nato». / Tutta la mìa gente proprio qui proprio ora / sapete cosa voglio dire? / Tutta la mia gente proprio qui proprio ora / sapete cosa voglio dire? / Tutta la mia gente proprio qui proprio ora /sapete cosa voglio dire? / Yeah, yeah. / Non mi interessa davvero ciò che credi / quindi apri il pugno o non potrai ricevere / i pensieri e le parole di ogni uomo ti saranno necessari / quindi alzati da terra e credi nella vita / nessuno ti darà una seconda occasione.



http://www.youtube.com/watch?v=yu-q8BUsAtE

versione originale, ho dovuto mettere un cazzo di link perchè il codice era disabilitato.

mercoledì 21 gennaio 2009

Décadence in Bruxelles

Ieri sera sono stato intervistato da una radio di Bruxelles.

Potete ascoltare il podcast qui :

http://radioalmafm.org/archives/sons/emissions/mardi21h.mp3

Sito internet della radio:

http://www.radioalma.be/

giovedì 15 gennaio 2009

Have a good trip

Lunedì 15 dicembre è morto il chitarrista inglese Davy (Davey) Graham, stroncato a 68 anni da un cancro ai polmoni. Nato a Leicester da padre scozzese e madre originaria della Guyana, è stato il maestro riconosciuto di una generazione di chitarristi acustici esplosi negli anni Sessanta a Londra sull'onda del folk revival; tra i suoi allievi e discepoli si contano musicisti come Bert Jansch, John Renbourn, Martin Carthy, John Martyn e Paul Simon, che nei folk club inglesi fece il suo apprendistato musicale prima di tornare negli Stati Uniti e formare il fortunatissimo sodalizio con Art Garfunkel.
A Graham si deve la diffusione di un'accordatura modale o "celtica" tuttora usatissima dai chitarristi acustici di stile folk (il cosidetto DADGAD, o Re-La-Re-Sol-La-Re) nonché l'invenzione di uno stile chitarristico noto come "folk baroque", che alla musica tradizionale delle isole britanniche e al blues/jazz afroamericano combinava, in anticipo sui tempi, elementi di musica etnica, indiana e marocchina, frutto dei numerosi viaggi del musicista in giro per il mondo. Le sue incisioni per la Decca nella prima metà dei Sessanta restano dei capolavori del genere: spiccano, nella sua abbondante produzione, album come "Folk roots new routes" (inciso in coppia con la cantante Shirley Collins) e "Folk, blues & beyond" e l'Ep "3/4 A.D." (quest'ultimo contiene la prima versione del suo brano più celebre e più interpretato, lo strumentale "Anji", o "Angi"). In attività fino a pochi mesi prima della morte, Graham aveva inciso lo scorso anno un album in collaborazione con il cantautore Mark Pavey intitolato "Broken biscuits".
(Fonte Rockol.com)


mercoledì 7 gennaio 2009

On the Road (Italia-Austria-Germania-Danimarca-Svezia-Repubblica Ceca)


















Sono partito il 28 dicembre alle ore 14e30.
Sono tornato lunedì 5 gennaio alle 12e30
5600 km on the road.
Ho attraversato Italia, Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca.
All'andata ci siamo fermati a Copenaghen e poi diretti a Stoccolma.
Al ritorno abbiamo fatto sosta a Berlino per una birra, dopo aver preso il traghetto da Trelleborg e essere approdati a Rostock.
Da lì abbiamo deciso di fare un salto nella repubblica ceca e di sostare per una notte a Praga.
Qualche notte abbiamo dormito in macchina, insieme agli autotreni a meno otto gradi.
Questo è successo in Germania.
Abbiamo guardato l'alba ubriachi, in macchina, con i Richmond Fontaine che mitigavano l'insolenza del freddo svedese.
Abbiamo passeggiato nei boschi, bestemmiato e pianto di felicità.
Avevamo una webcam attaccata sullo specchieto retrovisore, un portatile per collegarla e una telecamera 8mm.


LS